Varchi n.24

Dal diritto alla conoscenza alla libertà di coscienza
Anno tredicesimo – numero 24 – primavera/estate 2021
Rivista semestrale di carattere scientifico-culturale
A cura de IL RUOLO TERAPEUTICO DI GENOVA
Hanno collaborato a questo numero: Massimo Attanasio; Carlo Castellano; Margherita Dolcino; Andrea Giannichedda; Marianna Pederzolli; Anna Pisterzi; Lorena Preta; Rita Sciorato; Vincenzo Susca; Agostino Tolu; Valentina Trinchero; Thomas Von Salis.
EDITORIALE
L’essere umano ha tra i suoi fini la conoscenza. Non necessariamente la cultura, ma il conoscere. E non obbligatoriamente l’oggetto del conoscere, bensì il processo di conoscenza.
Siamo tutti scienziati, in questo senso, perché il nostro avvicinarci al mondo, muoverci nel mondo e vivere la nostra stessa esistenza sono legati indissolubilmente alla “passione del conoscere”.
“Siamo tutti scienziati naturali: vogliamo capire, siamo curiosi per natura” sostiene la premio Nobel 2020 per la fisica, la statunitense Andrea Ghez. Quarta donna ad essere insignita di questo riconoscimento, nel suo settore, da quando esiste questa onorificenza.
Il bambino, come già aveva compreso la psicoanalista britannica Melanie Klein, è spinto da una pulsione a conoscere. Approfondire e svelare il reale, cercare nuovi significati e sensi, delle e nelle cose che ci circondano. Da tutto ciò a ne consegue un “diritto alla conoscenza” e, sulla base di questo, la possibilità del formarsi anche di una “libertà di coscienza”. Quest’ultima può esistere solo a patto che ognuno di noi possa coltivare convinzioni proprie, interiori, che potranno tradursi in scelte, comportamenti, visioni del mondo.
In una società in cui regna l’iper-informazione, spesso ridondante e troppe volte inattendibile o chiaramente falsa, possediamo tanti strumenti di conoscenza, ma senza poterne fare un uso liberatorio, ed emancipatorio. In altre parole, non c’è pericolo maggiore che “pensare di conoscere” oppure, alternativa altrettanto catastrofica, “rifiutare di conoscere” per una, a volte realistica ma perniciosa convinzione che tanto “non si può credere più a nulla”.
Siamo passati dal “ci credo, lo hanno detto alla televisione” al “ se l’ha detto la televisione non sarà vero”, passando ovviamente per il sempiterno “l’ho saputo da Facebook”.
Come porci di fronte al dilemma della conoscenza nella società contemporanea? Come coltivare la passione del conoscere in questi tempi? Quale il rapporto tra società, cultura e tecnologia nello zeitgeist della postmodernità che viviamo? Sono alcune domande correlate ai contributi che troverete in questo numero di Varchi. Articoli che, da diversi vertici di osservazione, cercano di descrivere, comprendere, spiegare, fornire chiavi di lettura intorno al conoscere e alla nostra emancipazione di soggetti pensanti che, soltanto esprimendo le proprie capacità euristiche, possono dirsi cittadini con una “libera coscienza”.
In questo numero:
La passione del conoscere
TIRESIA: “Lascia perdere, vecchia, non preoccuparti di ciò che può essere stato diverso da come ce l'hanno raccontato e che non smetterà di cambiare faccia se noi continueremo a indagare. […] La verità resiste in quanto tale soltanto se non la si tormenta. […]...
La scuola è uguale per tutti? Alcune riflessioni sull’istruzione in Italia a 55 anni dalla Scuola di Barbiana
IntroduzioneIl secondo dopoguerra e la ricostruzione morale e materiale investirono anche la scuola, la sua funzione, i suoi contenuti e il ruolo che ha (e deve avere) nella formazione del nuovo cittadino repubblicano. La scuola italiana del dopoguerra porta con sé la...
Libido sciendi. L’arte di abitare poeticamente l’inabitabile. Intervista a Vincenzo Susca
D. È ancora possibile sostenere al giorno d’oggi quanto affermava Berkeley, ossia che “certe verità sono così immediate, così ovvie per la mente che basta aprire gli occhi per vederle?”. Per tanti secoli, siamo stati convinti del “fatto” che la verità fosse altrove,...
Intervista a Carlo Castellano
Gruppi politici che rivendicano la loro radice fascista, l’uso di simboli fascisti o nazisti, centinaia di pagine web dedicate al fascismo e ai suoi meriti: molti filosofi ritengono che questo sia da attribuire, oltre che a deficit di conoscenza, anche al progressivo...
Imparare a conoscersi: i riti della modernità
Riflettere su un tema come la conoscenza, da qualunque prospettiva lo si inquadri, presuppone a mio parere la necessità di identificarla. Che cosa è la conoscenza? Ne esiste un'unica tipologia?Riconoscere, nella possibilità della sua acquisizione, un diritto...
La funzione della conoscenza teorica nella formazione degli psicoterapeuti
La pratica della psicoterapia è guidata dalla teoria. Sotto la superficie delle teorie corrispondenti (psicoanalisi, teoria dell'apprendimento, marxismo) si nascondono elementi ideologici più o meno inconsci. A guidare l'azione, secondo Pichon-Rivière, è lo schema di...
Una buona lettura
“L’arte di legare le persone “ di Paolo Milone è un romanzo, o forse meglio dire una storia che in realtà è tante storie, e che nel suo insieme svela una realtà che merita di essere conosciuta.È un racconto vivo e diretto, che tra passione, sofferenza e ironia dà...
La libertà di conoscenza nell’epoca dell’eccesso di contenuti
Qualsiasi prodotto intellettuale, si sovrappone alla realtà, la ricostruisce e la interpreta in modo più o meno verosimile (Berger e Luckmann 1997).La scrittura del pensiero è da sempre servita, sul versante dello sviluppo, per sintetizzare il sapere e permettere il...
Diritto alla conoscenza (oggi), diario minimo
Scrivo volentieri le mie riflessioni rispetto al diritto alla conoscenza, visto anche quello che da un anno stiamo vivendo…. È per me un modo per riordinare le idee, una speranza di una parziale catarsi e spero un omeopatico contributo ad una riflessione condivisa....
Sapere aude e diritto di conoscenza
La ricerca della verità e della conoscenzaè una delle più alte attività umaneanche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipanoALBERT EINSTEIN Cosa distingue la vita di un gruppo di uomini da quella di un gregge di pecore? La domanda, che di per sé...