Varchi n.32

Attaccamenti Istruzioni per muoversi nella contemporaneità
Anno diciassettesimo – numero 32 – primavera/estate 2025
Rivista semestrale di carattere scientifico-culturale
A cura di: IL RUOLO TERAPEUTICO DI GENOVA
Hanno collaborato a questo numero: Rosita Bormida, Maria D’Apruzzo, Elisa Gaggero, Cecilia Serena Pace, Alessandra Pagni, Francesca Posenato, Ilaria Scala, Alessandra Schiaffino, Lucia Sciarretta
EDITORIALE
Che cosa rende davvero possibile l’incontro tra due menti, due soggettività?
La sintonizzazione affettiva è forse una delle risposte più sottili e profonde a questa domanda: è il momento in cui un individuo coglie e risponde empaticamente agli stati emotivi dell’altro, attraverso gesti, toni di voce, posture e ritmi condivisi. Non è semplicemente comprensione, ma presenza emotiva e risonanza. Nata all’incrocio tra psicologia dello sviluppo, neuroscienze affettive e clinica relazionale, la sintonizzazione affettiva si è imposta negli ultimi decenni come una chiave interpretativa fondamentale per comprendere il funzionamento delle relazioni umane (Lucia Sciarretta). Fin dai primi mesi di vita, il neonato e il caregiver entrano in una danza emotiva fatta di micro-espressioni, vocalizzazioni e contatti che pongono le basi per lo sviluppo dell’identità, della regolazione emotiva e della capacità di costruire legami significativi. La relazione di attaccamento – inteso come il legame affettivo profondo che si instaura tra un individuo e le figure significative della sua vita – è da decenni oggetto di studio e riflessione scientifica, psicologica, sociale e persino biologica. Dalla celebre teoria di John Bowlby fino agli sviluppi neuroscientifici più recenti, il concetto di attaccamento ha continuato a evolversi, mantenendo intatta la sua centralità nello studio dello sviluppo umano (Cecilia Pace).
La sintonizzazione, però, non appartiene solo alla prima infanzia, si riflette in ogni fase della vita e in ogni tipo di relazione: nella coppia, nella terapia, nei gruppi, nella comunicazione interculturale. È una competenza umana complessa, fragile e potente, che plasma la qualità della connessione con l’altro e, di riflesso, con sé stessi.
In questo numero abbiamo voluto creare anche uno spazio di dialogo multidisciplinare in cui il tema dell’attaccamento venisse esplorato in tutte le sue sfaccettature: dall’infanzia, come nell’indagine circa gli aspetti psicologici della genitorialità e dell’attaccamento prenatale (Alessandra Pagni) e nello studio dei legami all’interno di famiglie adottive (Rosita Bormida) o con figli affetti da gravi disabilità (Alessandra Schiaffino, Elisa Gaggero, Ilaria Scala), fino all’età adulta. Abbiamo cercato di esplorare le condizioni in cui questo legame è fortemente perverso, come nel caso di abusi o maltrattamenti (Maria D’Apruzzo), o minacciato, ma anche le nuove iniziative culturali come quella volta a rendere i musei luoghi accoglienti e stimolanti per le famiglie con bambini da 0 a 10 anni, con particolare attenzione ai primi 1000 giorni di vita del bambino, periodo cruciale per lo sviluppo cerebrale, relazionale ed emotivo (Francesca Posenato). In un’epoca segnata da cambiamenti sociali, tecnologie pervasive e nuove forme di comunicazione, ci interroghiamo su come l’attaccamento si trasformi, si adatti e talvolta venga messo alla prova. Che ruolo ha l’attaccamento nella salute mentale? Come si manifesta nei contesti culturali più diversi? E quali sono le implicazioni cliniche, educative e sociali delle sue molteplici espressioni? Invitiamo il lettore a esplorare con noi queste domande, con curiosità, rigore scientifico e apertura. Questo numero vuole essere un punto di partenza, un invito al confronto e alla riflessione, nella consapevolezza che comprendere i legami che ci formano è anche un passo verso una società più empatica e consapevole.
Buona lettura!
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L’Altrove e l’Altrui: il legame adottivo
Di Rosita Bormida * Dove sono nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire “Ecco cos’ero prima di nascere”. (Cesare Pavese, La luna e i falò) Adottare deriva dal latino Ad-optare, composto da ad complemento di...